Se i due coniugi abitano in due comuni diversi, l’abitazione di ognuno gode dell’esenzione Imu. La precisazione proviene dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia. Ci si riferisce all’abitazione principale introdotta con la Legge di Stabilità, concernente un nucleo familiare che ha stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in differenti comuni. Invece, quando le due abitazioni sono locate nello stesso comune, soltanto a una delle due si applica l’esenzione. Di contro, quando sono in due comuni diversi è da intendere che l’esenzione per l’abitazione principale spetta a entrambe. La questione, tuttavia, era dibattuta in materia di Ici successivamente alla sentenza della Cassazione 14389/2010 nella quale si evince che un’abitazione può essere valutata come principale solo nel caso in cui abitualmente dimorino sia il contribuente, sia i suoi familiari.
Per quanto concerne l’Imu il dipartimento delle Finanze ha fatto sapere che l’esenzione si applica nel caso in cui i due coniugi abbiano stabilito in due municipi diversi l’abitazione principale. Il Dipartimento fa sapere che la sentenza della Cassazione ha individuato un principio interpretativo delle norme sull’ici relative all’abitazione principale che non recavano la disposizione attualmente prevista per l’imu dalla doppia abitazione per lo stesso nucleo familiare.
Per questa ragione, questo criterio interpretativo non può essere adottato quando la norma tributaria dispone chiaramente in materia.
Un altro contributo viene offerto per le abitazioni usate come abitazione princiaple ma utilizzate anche per ospitare ad esempio terzi (studenti o altri) alla famiglia.
In conclusione, si verifica contemporaneamente l’utilizzo come abitazione principale e la locazione parziale dell’unità immobiliare.