In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto come in questi giorni si stia facendo sempre più spinosa la questione rappresentata dal reperimento delle coperture per le imposte come l’IMU, che sono state da poco cancellate, o l’IVA di cui si vorrebbe bloccare l’aumento. Il governo, intanto, nel Consiglio dei Ministri che si terrà venerdì, sarà costretto a varare una manovra economica da tre miliardi di euro per risolvere i recenti problemi connessi con lo sforamento del rapporto deficit – PIL. Che situazione devono quindi aspettarsi gli italiani in merito alle grandi tasse dell’ultimo periodo?
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Una possibile soluzione, in mancanza di altre entrate, sembra essere quella di anticipare a novembre il pagamento della Service Tax previsto per dicembre, cosa che frutterebbe allo Stato circa 3 miliardi di euro, in modo tale da compensare la seconda rata dell’IMU, in scadenza il 16 dicembre e con un costo pari a 2,3 miliardi di euro. Se dunque l’anticipo della Service Tax servisse a pagare i “debiti” dell’IMU, allo Stato potrebbero avanzare anche 700 milioni di euro.
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L’anticipo della Service Tax, inoltre, appianerebbe anche la questione dell’aumento dell’IVA, la cui aliquota dovrebbe passare al 22% il 1 di ottobre. Senza IMU e senza Service Tax, l’IVA va per forza aumentata, mentre anticipando la tassa sui servizi si troverebbe una scappatoia contabile, per le risorse, comunitaria, perché in linea con le direttive di Bruxelles che prevedono la tassazione dei patrimoni e non dei consumi, e, da ultimo, politica.