Sembrerebbe una buona notizia quella che il sottosegretario Pierpaolo Baretta annuncia sulla seconda rata della tanto discussa imposta Imu. L’ex sindacalista della Cisl ha dichiarato di essere “ottimista” poiché “i tempi del decreto sono imminenti, perché c’è bisogno di dare certezza ai contribuenti e ai Comuni”, chiarendo però che per i particolari della misura sarà necessario attendere il Consiglio dei ministri che dovrà mettere a punto alcuni nodi ancora sul tavolo come ad esempio quello sul gettito che andrà ai Comuni.
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Alcune domande quindi restano aperte; il decreto includerà anche gli potenziali aumenti disposti da città grandi come Milano e Napoli o ci si baserà sul’aliquota base? “Non è possibile fare anticipazioni, bisogna aspettare il consiglio dei ministri”, ha tagliato corto Baretta. L?esecutivo, che secondo una fonte ben informata potrebbe indire una riunione già per la giornata di domani ed dare il via libera al decreto che dovrebbe eliminare la seconda rata Imu del 2013, come da impegni presi dallo stesso Premier a fine agosto quando si era obbligato a recuperare 2,4 miliardi per abolire la seconda rata Imu dovuta nel 2013 su abitazioni principali, terreni agricoli e fabbricati rurali.
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Ma le complicazioni nel reperire i fondi hanno spinto il Tesoro a premere sulla maggioranza per conservare l’imposta sul comparto agricolo. E in termini di costi il totale sarebbe di a 2 miliardi. Di parere nettamente opposto il Pdl che per voce del capogruppo alla Camera Brunetta su twitter ha replicato che “pare che la seconda rata Imu non sarà cancellata per gli agricoli. Speriamo che il ministro De Girolamo si batta in Cdm per evitare che ciò accada”.
Ma la discussione si preannuncia ancora molto lunga