In Italia, la visione dell’evasione fiscale sta cambiando e si vede l’emergere di una nuova cultura fatta di segnalazione dei cittadini alla guardia di finanza. In poco tempo sono arrivate circa trecentomila segnalazioni che sono la dimostrazione che l’evasione fiscale inizia a essere considerata non come una furbizia, ma come un problema per la collettività.
Le segnalazioni spontanee, come mostrato da evasori.info, al 3 gennaio sono 284.809 per 46.437.232 euro. Una somma che è quasi raddoppiata in sei mesi.
► Nuove misure contro l’evasione fiscale
Le segnalazioni di evasione fiscale riguardano un po’ tutti i settori. Attività commerciali, bar, ristoranti, servizi alla persona, alimentari e tabacchi. Seguono poi medici, dentisti, costruttori, grossisti e liberi professionisti.
Il sommerso in rapporto agli abitanti arriva a livelli alti al nord. Treviso, Como e Mantova sono nelle prime posizioni, ma anche città come Roma, Taranto e Lucca non sono da meno. L’evasione non sembra essere un fenomeno presente soprattutto al sud come spesso e in modo stereotipato si pensa, ma uniforme in tutta l’Italia.
L’emergere di una nuova cultura che si basa sulla segnalazione è un fatto da accogliere con favore e nasce probabilmente dalle campagne e dalla crisi economica degli ultimi anni. Da una parte, gli italiani sembrano essere consapevoli che non pagare le tasse è un problema per la collettività e fa alzare le imposte a chi paga regolarmente; dall’altra, i problemi dell’economia italiana sembrano avere portato a una maggiore conoscenza della necessità di risparmiare e di assicurare i fondi necessari per l’ambito pubblico.
I dati sulle segnalazioni offrono quindi la visione cambiata sostanzialmente nel cittadino.