La zona Euro è cruciale nell’equilibrio mondiale, per questo è importante che non crolli sotto il peso della crisi. Purtroppo da qualche settimana a questa parte, quella che sembrava calma piatta sul fronte finanziario, si è rivelata un’autentica preparazione ad un nuovo stadio.
Che vuol dire? Che la recessione è agli sgoccioli ma è molto difficile prevedere ciò che avverrà in un secondo momento. I dati sulle piccole e medie imprese sono emblematici da questo punto di vista. In Europa, infatti, sono aumentate più del previsto le attività economiche e si pensa perciò che presto il paese crescerà di nuovo.
►PIL del Regno Unito e sterlina
Gli indici PMI sono riferiti nel dettaglio all’occupazione, alla produzione, ai nuovi ordini, agli inventari e alle consegne. Si capisce allora che l’andamento delle imprese va di pari passo alla fluttuazione del PIL e ne rappresenta una parte importante.
►Dov’è arrivato il debito italiano
L’analisi accurata dei report dimostra che la situazione è meno rosea del previsto e di fronte ad una domanda interna europea ancora debole, come accade ad esempio in Francia dove gli ordinativi sono addirittura in calo, c’è un aumento importante dei magazzini. Un dato che unito a quello sulla disoccupazione giovanile, non lascia scampo all’ottimismo.
Si spiega adesso perché il rally dell’euro sulla divisa statunitense non ha avuto l’effetto ipotizzato.