La crescita dell’economia cinese, spinta da misure finalizzate al rilancio, continua a correre oltre le aspettative degli analisti, portando la Cina a registrare un +7,5% annuo nel secondo trimestre: è il livello sperato da Pechino per l’intero 2014. Non è la sola rilevazione che giunge dalla Cina, dove la produzione industriale è cresciuta nel mese di giugno del 9,2% tendenziale, con un grande aumento in confronto al mese precedente; e, le vendite al dettaglio nel mese di giugno sono aumentate del 12,4% tendenziale, con un ritmo in lieve rallentamento, mentre gli investimenti in capitale fisso sono cresciuti del 17,3% nel primo trimestre dell’anno.
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Questi sono dati che rallegrano gli investitori, che ancora pensano alle parole di Janet Yellen sulla ripresa Usa e sulle scelte monetarie della Fed. Il presidente della Banca centrale Usa ha spiegato al Congresso che la ripresa economica è ancora troppo lenta e che ha bisogno quindi di aiuto, ma ha ricordato anche che un miglioramento importante del mercato del lavoro farebbe pensare a un innalzamento dei tassi anticipato.
E su questa affermazione si sono incentrate le paure degli investitori abituati alla liquidità facile, anche se il discorso della Yellen sembra basato soprattutto sulla prudenza; e come fanno notare gli analisti bisognerà tenere sotto controllo anche il tasso d’inflazione, che sta accelerando e se tocca il 2% obiettivo della Fed potrebbe raffigurare il segnale di una svolta della politica monetaria. Dati buoni giungono anche dall’Ocse: dopo due trimestri consecutivi di stabilità, nei primi tre mesi del 2014 il tasso di occupazione nell’Eurozona è salito di 0,2 punti percentuali al 63,8%.