I nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli in Usa a marzo sono saliti di 192 mila unità, contro le 200 mila attese. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,7% (consensus 6,6%). Sono stati rivisti al rialzo i dati di gennaio (a +144 mila unità da +127 mila) e quelli di febbraio (a +197 mila da +175 mila). In totale sono stati aggiunti ai due mesi precedenti 37 mila nuovi impieghi. La media dei nuovi posti di lavoro nei primi tre mesi sale così a 178 mila unità superiore alle aspettative (fissate per una media a tre mesi pari a 167,3) ma inferiore al livello desiderato dalla FED (200k). Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito al 63,2% dal 63,0%. Il tasso di disoccupazione giovanile al 20,9%.
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Luci e ombre sui dati sul mondo del lavoro. E’ da considerare molto positiva la revisione al rialzo delle cifre dei mesi precedenti che ha portato la media dei primi 3 mesi del 2014 ad avvicinarsi al livello minimo richiesto dalla banca centrale del paese a stelle e strisce spiega Filippo A Diodovich di Ig. Altro elemento incoraggiante è la crescita del tasso di partecipazione al mondo del lavoro. Delude invece il dato di marzo che si è attestato nella parte bassa del range delle attese (190-215k). Ci si aspettava molto di piu’.
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Riteniamo che l’uscita di queste cifre non abbia cambiato le prospettive sulle prossime politiche monetarie della FED. Crediamo infatti che i membri del Board guidati da Janet Yellen proseguiranno con il processo di “tapering” riducendo di ulteriori 10 miliardi di dollari gli acquisti mensili di titoli governativi. La reazione sul mercato valutario è stata molto contrastata. Il cambio euro/dollaro ha mostrato oscillazioni importanti ma per poi attestarsi appena al di sopra dei valori pre-dato. Il dollaro ha perso anche contro yen. Positivi invece gli effetti sul mercato azionario.