Il Prodotto Interno Lordo indica la quantità di ricchezza che un paese è riuscito a produrre. In Italia, nel corso dell’ultimo anno e anche dei cinque precedenti, il PIL ha avuto un costante andamento discendente e questo suo valore incide anche sul calcolo degli assegni pensionistici erogati dall’Inps.
► Pensioni di anzianità, le novità dal 2013
A farne le spese saranno soprattutto i lavoratori che decidono di andare in pensione durante il 2013, in quanto si troveranno ad aver versato meno contributi, e questo li farà rientrare nel sistema misto: quello per cui la pensione viene calcolata in parte con il metodo retributivo e in parte con quello contributivo. Ed è proprio in questa seconda metodologia di calcolo che si farà sentire di più l’incidenza del PIL.
In sostanza, chi andrà in pensione nel 2013 e nel 2014, si vedrà corrispondere dall’Ente di Previdenza Sociale un assegno più basso di almeno il 3% rispetto a quello che avrebbero percepito se il PIL italiano non si fosse abbassato.
► Elenco coefficienti di calcolo per le pensioni
Questo calcolo è stato fatto dalla Uil, secondo i quali i pensionati più svantaggiati saranno quelli del sistema misto che avevano meno di 18 anni di contributi versati bel 1995 (coloro che già li avavevano versati avranno la pensione solo in base al sistema retributivo). Secondo la UIL per questi lavoratori la perdita stimata è del 6,17 per cento nel 2013 e al 5,8 per cento nel 2014.