Molto positivo l’incontro tra Tsipras e Juncker. A dirlo è il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem lasciando la Commissione Ue dopo l’incontro di stamane. Si continuerà nei prossimi giorni.
Il premier greco è stato alquanto prudente: “Credo che nei prossimi giorni saremo più vicini all’accordo ma dobbiamo concludere le discussioni da un punto di vista realista”. E chiarisce che la Grecia rifiuta ancora di accettare alcune delle nuove misure di politica economica proposte dai creditori. “Ci sono punti – dice Tsipras – che nessuno vorrebbe considerare come base di discussione”.
Al di là delle schermaglie, si intravede all’orizzonte una mediazione valida per superare la divisione tra falchi e colombe. Le parti, chiamate a confrontarsi su due piani di riforma, stanno elaborando un accordo valido per sbloccare 7,2 miliardi di aiuti internazionali. Il premier ellenico, Alexis Tsipras, ha consegnato al Brussels Group (la ex Troika) le 47 pagine che compongono la proposta ‘made in Atene’, mentre si sta chiudendo quella dei creditori (Ue, Fmi, Bce). E i programmi sono stati al centro dell’incontro tra il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e lo stesso Tsipras, a Bruxelles.
Per ciò che riguarda i contenuti, i creditori internazionali avrebbero proposto alla Grecia obiettivi più bassi per l’avanzo primario di bilancio, una sorta di apertura e di richiesta di minori sacrifici al popolo greco. Tsipras ha confermato l’accordo in Tv sui target di bilancio con Francia e Germania: il surplus primario (differenza tra spese ed entrate al netto degli interessi sul debito) dovrà essere dell’1% nel 2015, del 2% nel 2016, del 3% nel 2017 e del 3,5% nel 2018.
Durante il precedente accordo siglato con la vecchia Troika, l’avanzo primario doveva essere del 3% quest’anno e del 4,5% il prossimo. Il governo greco faceva richiesta per un target dello 0,8% nel 2015 e dell’1% per il 2016. Restano sul piatto la riforma dell’Iva, che dovrebbe portare più introiti, e quelle del lavoro e delle pensioni. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Repubblica francese Francois Hollande hanno confermato alle agenzie un colloquio telefonico “costruttivo” con il premier greco, sulla “necessità” di ridurre gli obiettivi.