L’entrata in vigore del regolamento che formalizza il meccanismo unico di vigilanza assegnando alla Bce e alle Autorità nazionali competenti le funzioni di supervisione bancaria apre per il sistema una fase che si configura come totalmente nuova.
Una fase inevitabile e in linea di principio positiva, tuttavia preoccupante per il taglio che regole primarie, standard tecnici e principi di vigilanza hanno assunto negli ultimi tempi.
Questo è il commento arrivato successivamente alla nuova fase aperta con l’avvento della Vigilanza bancaria unica a livello europeo da parte della Banca centrale, da Federcasse e in particolare da Alessandro Azzi. Il presidente di Federcasse, nel corso dell’assemblea dell’associazione delle banche di credito cooperativo, ha dimostrato di avere le idee chiare e ha illustrato alcune soluzioni a riguardo. Azzi, infatti, ha detto:
Il processo di cambiamento in corso nel sistema bancario portera’ probabilmente ad avere “un numero inferiore di banche di dimensioni maggiori. Ma questo processo, in certi casi necessario, non intendiamo né subirlo, né forzarlo. In ogni caso, non si deve attenuare o, peggio, smarrire il rapporto tra la Bcc e la sua compagine sociale e il suo territorio. Anzi, occorrerà spingere con rinnovata forza l’obiettivo che ci eravamo dati nel 2011, di portare il numero di soci sempre più vicino ai nostri clienti.
Per Azzi, la fida per la Bcc è quella di arrivare a opere di ammodernamento senza perdere quella cura e quella attenzione che da sempre ha contraddistinto il comparto. Questo fa del sistema bancario un sistema che può essere realmente differente. Lo sguardo va portato oltre lo stress test, superando il momento e guardando avanti. Il monito di Azzi, presidente di Federcasse, è dunque questo.