La release più attesa era però quella sull’inflazione dell’Eurozona, vero e unico termometro del sentiment in seno alla Banca Centrale Europea affinchè si prendano seriamente in considerazioni misure convenzionali e non per frenare questo processo disinflanzionistico ormai più che avviato e che solo ieri ha trovato un temporaneo stop con la conferma del dato precedente allo 0,5%. Questo non ha tuttavia avuto impatti significativi sul valore dell’euro il quale ha solo timidamente tentato movimenti al ribasso arrestatisi ancora una volta, e ci riferiamo al cambio EurUsd, sul supporto a 1,3810 per riprendere di nuovo la strada di 1,3840. E’ indubbio che la pubblicazione di ieri mattina è tutto fuorchè positiva per l’Eurozona, così come è vero che l’emorragia della discesa dei prezzi si è quanto meno “arrestata”. Conoscete ormai il nostro scetticismo circa la nascita e la struttura della moneta unica e dell’eurozona,spiega Davide Marone di DailyFx, per cui non ci perderemo in ulteriori elucubrazioni in questo senso. Va detto però come le condizioni che pongono l’euro in posizione di forza relativa ancora permangono e come questo possa essere attraversato da nuove fasi di acquisto in grado di spingerlo anche verso i massimi di periodo in area 1,39. Ma avremo modo di seguirlo step by step.
> Inflazione, attesa la pubblicazione dei dati area Euro
EurUsd: price action che dopo gli ampi movimenti al rialzo della seconda settimana di aprile e la buona correzione partita ad inizio settimana, si ora confusa. Ieri abbiamo assistito a tentativi di rottura sopra 1,3835 poi rientrati a 1,3810 che ha nuovamente respinto i prezzi verso l’area di 1,3840. Questa dunque ora il supporto per tentare nuovi massimi verso 1,3860 in primo luogo e 1,3880 poi. I target quindi è bene che siano piuttosto ravvicinati e non troppo ambiziosi, salvo poi poter sempre adattarli alle condizioni che vanno a crearsi sul mercato. Sotto 1,3835 si torna naturalmente a guardare a 1,3810 ed eventuali estensioni a 1,3790.