Secondo l’ultimo report INPS le assunzioni a tempo indeterminato in Italia sono cresciute e molto dipende dalla norma inserita nella Legge di Stabilità relativa agli sgravi contributivi triennali per i nuovi contratti stabili. Ecco qualche informazione più dettagliata sull’argomento.
Nei primi nove mesi del 2015, secondo l’Osservatorio sul precariato INPS, i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato, comprese le trasformazioni dei contratti a termine, sono stati 1,7 milioni a fronte di 1,23 milioni di cessazioni, con un saldo positivo nell’anno di 469.393 contratti stabili. Se si fa il confronto con lo stesso periodo del 2014 nei primi nove mesi del 2015 il dato è stato migliore di 371.347 unità.
Positivo il giudizio del premier sull’operato del suo governo che sta portando nel sistema Italia. In particolare l’INPS sostiene che la crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sia legata all’esonero triennale dai contributi previdenziali per le assunzioni stabili fatte quest’anno.
Tra gennaio e settembre hanno usufruito del beneficio oltre 906.000 lavoratori, il 55% degli assunti a tempo indeterminato nel periodo. Si possono fare delle differenziazioni geografiche e l’Ansa spiega come il vantaggio fiscale sia stato sfruttato soprattutto dai lavoratori del Nord mentre quelli del sud e delle isole per i quali è stato chiesto lo sgravio sono il 31,7% del totale. Se si guarda alle assunzioni stabili complessive (escluse le trasformazioni) a fronte di un +34% medio totale, il Nord Ovest e il Nord Est segnano rispettivamente un +42,3% e un +51,3% mentre il Sud e le Isole registrano rispettivamente un +20,2% e un +15,5%.
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L’Inps segnala anche il boom della vendita dei buoni lavoro. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, sono stati venduti 81,3 milioni di voucher per il pagamento di prestazioni di lavoro accessorio dal valore nominale di 10 euro con un aumento del 69,3% sullo stesso periodo del 2014.