Inps presenta conti in rosso

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Le pensioni rappresentano al meglio la situazione economica italiana: malgrado lo squilibrio finanziario e i conti in rosso dell’Inps, 6,6 milioni di pensionati non giungono a mille euro al mese.

E c’è di più: 1,9 milioni non oltrepassa neppure la soglia dei 500 euro. E’ quanto emerge dai dati dell’Inps sul 2014 che rivelano un risultato economico negativo per 12,7 miliardi e un disavanzo finanziario di competenza di 7,8 miliardi. A preoccupare, però, è quel 42,5% di pensionati che con un reddito inferiori ai mille euro al mese assorbe solo il 18,9% della spesa complessiva ricevendo nel 2014 poco più di 50 miliardi di euro.

Il reddito pensionistico medio (la somma di tutti i redditi da pensione, sia di natura previdenziale che assistenziale) si aggira al 31 dicembre 2013 a 1.323 euro lordi mensili. La quota di beneficiari che ottiene pensioni comprese tra 1.000 e 1.500 euro è del 23,5% oltre 3,6 milioni per il 22% di spesa annua (59 miliardi), mentre un ulteriore 17,2% di beneficiari (circa 2,7 milioni di persone) percepisce redditi compresi tra 1.500 e 2.000 euro mensili, pari al 22,2% della spesa (oltre 59 miliardi). Tra i 2.000 e i 3.000 euro lordi si colloca il 12,2% dei beneficiari (quasi 1,9 milioni) cui va il 21,7% della spesa lorda complessiva per un totale di oltre 58 miliardi di euro. Oltre i 3.000 euro mensili troviamo 724.250 soggetti, pari al 4,6% del totale dei pensionati Inps che assorbono il 15,2% della spesa pari a quasi 41 miliardi, riscuotendo pensioni di importo medio mensile di 4.336 euro lordi.

La crisi economica in Italia ha colpito soprattutto la fascia di popolazione con redditi più bassi: in percentuale – sottolinea l’Inps nel Rapporto annuale presentato oggi – il decile più povero in termini di reddito della popolazione ha perso il 27% del reddito disponibile rispetto al 2008 a fronte di appena il 5% di perdita del decile più “ricco”. La quota di persone povere è passata in 6 anni dal 18% al 25% della popolazione (da 11 a 15 milioni). La fascia di età più penalizzata è stata quella tra i 50 e i 59 anni.

 

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