Intel è stata la prima compagnia ad aprire la stagione dei conti trimestrali dei grandi giganti appartenenti al comparto tecnologico. E, a giudicare dai risultati, ne ha ben donde.
Come sono andati questi tre primi mesi del 2015?
A differenza delle aspettative, il gruppo ha presentato un bilancio alquanto coerente con le stime. Il business dei personal computer, al quale Intel da sempre fornisce i suoi processori, è in declino e lo si sa da molto tempo ormai. Per questo sono bastati conti neutri a dare una piccola soddisfazione agli investitori, almeno in via temporanea: il titolo nel dopo mercato ha guadagnato circa il 3%.
L’analisi degli esperti:
Facendo riferimento ai profitti, l’azienda ha toccato quota 1,99 miliardi di dollari, pari a 41 centesimi per azione come da previsioni medie, in crescita dagli 1,93 mld (38 cent per azione) di un anno fa. Il giro d’affari è invece stato di 12,78 miliardi contro i 12,83 miliardi del consensus e i 12,76 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Il titolo aveva chiuso la seduta in calo dello 0,9% e alcuni osservatori avevano anticipato che, vista l’attenzione sul bilancio, avrebbe potuto muoversi in rialzo o in ribasso anche del 4% a seconda dell’esito.
Un risultato che alla fine può essere considerato incoraggiante. Per Intel le sfide però restano aperte nel più lungo periodo. L’azienda è in ritardo nei prodotti per il segmento dei dispositivi mobili. Mentre il mercato dei personal computer ha mostrato di recente segni di debolezza, anche in campo aziendale, costringendo Intel, che fornisce i chip al settore, a rivedere al ribasso le attese di fatturato. La società di ricerca Gartner aveva comunque riportato una flessione del 5% nella domanda di pc nel primo trimestre.