Continua il buon momento per le azioni di Intesa San Paolo, l’importante istituto di credito italiano, che nel medio termine resta ancora saldamente positivo. Dai minimi toccati nel luglio 2012 i corsi sono ripartiti con un movimento ascendente che ha consentito la violazione della resistenza di lungo periodo posizionata in area 1,65; proprio tale violazione ha conferito un’ulteriore forza al movimento portandolo a superare anche l’importante soglia psicologica dei 2 euro, spiega il report di Rbs Bank. Secondo molti analisti il titolo è scambiato a sconto rispetto ai suoi principali competitors e presenta una base fondamentale più solida, inoltre il miglioramento dello spread tra Btp e Bund non fa altro che confermare la positività dello scenario. Solo la perdita del già citato livello di 1,65 euro per azione potrebbe compromettere l’impostazione rialzista del titolo.
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Il trend di breve periodo è caratterizzato da prezzi che, a partire dal dicembre 2013, hanno registrato una seria di minimi crescenti giungendo a violare il livello dei 2,20 euro per azione e registrando una performance da inizio anno superiore al 20%. Nelle recenti sedute il titolo si è avvicinato molto alla return line del canale che ha guidato i prezzi negli ultimi mesi, una sua violazione potrebbe indicare una nuova accelerazione del movimento in atto che punterebbe alla resistenza di lungo periodo in area 2,50 euro.
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L’attuale situazione di ipercomprato potrebbe però indicare una pausa di consolidamento con una correzione sulla trendline: in questo caso sarebbero convenienti strategie di acquisto basate sulla debolezza con un primo target in area 2,25.