La giornata di oggi, particolare per le banche dopo le richieste della Bce sul coefficiente patrimoniale minimo che ogni gruppo di credito dovrà mantenere, è iniziata con un ottimo rialzo per Carige.
Dopo Bonomi è la volta di Compagnia San Paolo. Su base settimanale, il trend del titolo è più stabile in confronto a quello del FTSE Italia Mid Cap.
Gli investitori dunque avevano guardato in mattinata con interesse a Banca Carige rispetto all’indice di riferimento. Tecnicamente, la prima banca ligure è in una fase di rafforzamento con area di resistenza vista a 0,0714 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 0,0686. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 0,0742. Le indicazioni sono da considerarsi meri strumenti di informazione, e non intendono in alcun modo costituire consulenza finanziaria, sollecitazione al pubblico risparmio o promuovere alcuna forma di investimento.
Poi, però, è arrivata la ‘doccia fredda’. Intesa Sanpaolo, infatti, con la seguente nota ha smentito l’interesse per Carige.
La Compagnia di San Paolo ribadisce di non avere alcuna trattativa in corso circa ipotesi di ‘fusione’ con la Fondazione Carige, con la conseguente possibile acquisizione di una quota in Banca Carige. Le voci su presunte trattative in corso con la Fondazione Carige, che detiene la quota nella omonima banca, sono prive di fondamento. Nel corso di incontri istituzionali (due in tutto, tenutisi il 15 settembre e il 7 ottobre 2014) fra i vertici delle due fondazioni ci si e’ limitati a sottolineare come la Compagnia di San Paolo rappresenti un modello organizzativo interessante cui ispirarsi per l’eccellente rapporto tra costi di gestione, patrimonio e risorse erogate a favore del territorio, e si sono esaminate alcune situazioni problematiche relative a enti genovesi sostenuti in passato da interventi di entrambe le Fondazioni.