In Germania la situazione inizia a farsi complicata e il termometro della fiducia negli investimenti ne risente visibilmente. Arriva un altro segnale da questo comparto, dopo quelli trasmessi da produzione e ordini all’industria in calo e dopo che i più importanti istituti economici hanno previsto per il governo tedesco un terzo trimestre piatto in termini di Pil, del rallentamento dell’economia tedesca.
Il quadro economico mette non poca pressione alla linea del rigore:. Anche la Germania sarà chiamata a una riorganizzazione per stimolare la domanda interna e rilanciare l’economia? In molti lo chiedono. Tra questi ci sono pure gli economisti dell’istituto Zew che rileva la fiducia, inoltre, mettendo in discussione il pareggio di bilancio per il 2015 in queste condizioni.
Queste le parole degli esperti:
La fiducia degli investitori, misurata attraverso il sondaggio a un panel di esperti, crolla ai minimi da novembre 2012: a ottobre l’indice Zew relativo alle aspettative future è piombato a -3,6 da 6,9 di settembre. Si tratta del decimo calo mensile consecutivo ed è peggiore rispetto alle attese degli economisti, che avevano preventivato un ribasso a zero. Il marcato ribasso dell’indice riflette la situazione di debolezza dell’economia dell’Eurozona accanto alle crescenti tensioni in Ucraina e in Medio Oriente. In flessione anche l’indice che monitora le condizioni attuali, sceso a 3,2 punti dai 25,4 di settembre.
In Germania, dunque, non è da escludere una crescita col segno ‘meno’ nel terzo trimestre. Qualora si verificasse ciò, Berlino andrebbe in recessione tecnica dal momento che già il secondo periodo dell’anno è stato negativo (con il Prodotto Interno lordo a -0,2%). Nel contempo per Fuest la proposta di Berlino del pareggio di bilancio per il 2015 non è probabilmente la migliore possibile ed è vista come una scelta “dogmatica” in Europa.