Nel secondo trimestre del 2020 la redditività lorda legata all’acquisto di una casa è cresciuta del 7,4%. Prima del verificarsi della pandemia Covid-19, questo tasso era inferiore, assestato al 6,7%. Ancora ad oggi, secondo molti analisti, la redditività ottenuta dagli affitti di unità immobiliari, nella peggiore delle situazioni è di circa 6 volte quella ottenibile dai titoli di Stato decennali. Nonostante questo però, è doveroso fare alcune considerazioni. In questo articolo dunque, analizzeremo meglio la situazione, per capire se conviene investire in immobili, e soprattutto in quale direzione farlo.
Immobili: conviene ancora investire nel 2020?
In maniera analoga a molti altri settori, anche il mercato immobiliare ha risentito dell’emergenza Covid-19. Le compravendite sono infatti diminuite, e molte stime prevedono che questa fisiologica flessione possa proseguire bel oltre il 2020, con una conseguente discesa dei prezzi. Alcuni segmenti però, sembrano non conoscere mai crisi, e tra questi troviamo sicuramente quello del lusso. Ma non è l’unico.
Una maggior domanda infatti, sembra provenire anche dalle case di periferia, condizione del tutto normale a causa di un minore affollamento di persone in queste zone. Quest’ultimo dato in particolare deve essere tenuto in considerazione. Ad incidere sul mercato immobiliare non troviamo solamente la congiuntura economica, ma anche quello che possiamo definire come un cambio di stile e abitudini di vita delle persone.
Tale condizione si protrarrà quanto meno nel breve periodo. Persino gli studenti fuori sede non sono particolarmente propensi al ritorno nelle città in cui l’università si trova. E questo perché si è presa consapevolezza che tutte le spese legate agli spostamenti e ai maggiori costi delle città stesse, sono facilmente aggirabili grazie alla didattica a distanza.
Investire nel settore immobiliare nel 2020: i trend di mercato
Come anticipato, le attese di breve periodo non sono particolarmente positive, ma migliorano prendendo come riferimento almeno due anni. La riduzione dei prezzi potrebbe arrivare dunque al 2,6% per quanto concerne il settore abitativo, per arrivare al 3,2% in quello commerciale. Analizzando la situazione nel nostro Paese però, possiamo vedere che questa non è omogenea lungo tutto lo Stivale.
La città in cui si sta verificando la minor flessione è Milano, e subito dopo troviamo Padova, Firenze, e Bologna. Anche per Venezia e Palermo si sono registrati cali piuttosto modesti, soprattutto per gli immobili d’impresa. La situazione invece è decisamente più negativa nel residenziale per Bari, Roma, Catania, e Napoli. Come anticipato però, da questi trend negativi causati dal Covid il settore del lusso ne esce praticamente incolume.
Si registra infatti un notevole incremento della domanda per quelle unità abitative dotate di aree all’aperto, con giardino, grandi spazi da dedicare allo smart working, terrazzo abitabile, e situazioni analoghe a quelle descritte. Addirittura la crescita della domanda delle case di campagna è arrivata a sfiorare il 30%. Anche in questo caso però, la situazione non è omogenea in tutta Italia.
Province come Alessandria o Brescia infatti, sono protagoniste di una grande parte dell’aumento della domanda, seguite da Verona, Viterbo, Asti e Brindisi. Conviene ancora investire in immobili nel 2020? Prima di rispondere al quesito in oggetto è doveroso soffermarsi sulle considerazioni fatte fino a questo momento. Come abbiamo potuto vedere ci sono alcuni segmenti dove l’investimento può rivelarsi fruttuoso.
Altri settori invece, rischiano di rivelarsi un flop sempre sotto l’ottica dell’investimento immobiliare. Questo discorso è valido quanto meno nel breve periodo, ovvero fino a quando l’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid-19 non sarà solamente un lontano (e brutto) ricordo.