Entro il prossimo 30 novembre tutti gli enti locali dovranno decidere l’ammontare delle aliquote da utilizzare per il calcolo delle tariffe e dei tributi comunali. Fino a questo momento solo alcuni grandi capoluoghi di Provincia hanno fatto da rompighiaccio decidendo in via preliminare il livello di tali aliquote, i cui effetti sono particolarmente visibili sull’ammontare di quei tributi che su di esse si basano. Stiamo parlando, ad esempio, dell’IRPEF, ben nota per le sue addizionali comunali e regionali, e della futura Tares, ancora in via di definizione.
> Tolta l’Imu arriva l’Irpef – Una stangata da quasi 300 euro
Alla luce di questa nuova definizione delle aliquote comunali, tuttavia, quanto andranno a pagare i cittadini italiani per l’ IRPEF, sapendo che gli enti locali sono oggi interessati dalla cancellazione dell’IMU, dai tagli della spending review e dall’urgenza di quantificare gli oneri della Tares?
> Governo e tasse: più basse nel 2013, stangata in arrivo per il 2014
Uno studio condotto dalla Cgia di Mestre ha provato a far luce su questa situazione e su quanto pagheranno in più di IRPEF i cittadini italiani. Il risultato è che in generale, tra il 2010 e il 2013 le addizionali regionali e comunali dell’IRPEF hanno subito un incremento decisivo, che va da circa 89 euro a 284 euro, a seconda della tipologia di retribuzione e del reddito a disposizione.
E per l’anno venturo la situazione si prevede ancora più nera. Se infatti gli oneri fiscali di un operaio nel 2014 saliranno a oltre 400 euro, quelli di un impiegato supereranno i 660, mentre quelli di un quadro sforeranno addirittura i 1.328 euro.