Confermato lo sconto Irpef per chi ha meno di 25.000 euro, gli 80 euro mensili che «equivalgono ad una tredicesima» dice Renzi. E per i cosiddetti incapienti è stata individuata una soluzione (probabilmente un bonus). La strada intrapresa da Padoan diverrà concreta (per la parte fiscale) il prossimo 18 aprile quando il Cdm varerà un decreto ad hoc. E arriva anche il taglio ai manager pubblici. Con un tetto vicino a quanto percepisce il Presidente della Repubblica. Sui numeri Padoan è prudente. Il Pil crescerà dello 0,8%, meno dell’1,1% previsto nella nota di aggiornamento del precedente governo.
> Per la Cgia di Mestre il taglio dell’ Irpef vale 500 euro di carico fiscale in meno
Una stima «ragionevole» dice Padoan accompagnata da un percorso di aggiustamento della finanza pubblica che prevede un deficit al 2,6%. In ogni caso «la nostra finanza pubblica è a posto». Per diminuire il debito basterebbe avere un livello accettabile di «crescita nominale», cioè un’inflazione vicina al 2% e un Pil in aumento di circa l’1%. Questo farebbe ridurre il debito in modo automatico. Ma i dati del Def mostrano un rallentamento nel calo del Debito che quest’anno salirà ancora al 134,9% del Pil un record assoluto e che scenderà a quota 120% solo nel 2018, con un anno di ritardo. L’Italia rispetta le regole, dice Padoan. E aggiunge Renzi essendo un paese «forte» potrà chiedere all’Europa di cambiare passo. Anche perchè spiega Padoan l’Italia ha avuto un picco di debito proprio per rispettare le regole europee e rispettare gli impegni presi: «il debito è andato su perchè l’Italia ha contribuito ai fondi salva Stati.