Secondo i dati Istat sembra che gli italiani – dopo anni di forte pessimismo – stiano ritrovando la speranza nel futuro. Ad aprile l’indice di fiducia dei consumatori è salito dal 101,9 di marzo a quota 105,4, dice l’Istat.
Nello specifico la componente inerente al clima economico passa a quota 115,1 dai precedenti 108,1. L’indicatore sulla percezione personale della propria situazione, passa da 98,8 a 100,6. Scende il numero dei pessimisti, e le attese delle famiglie sul futuro dell’economia sono ai massimi da oltre tre anni. Sono ancora segnali fiacchi quelli che si raccolgono, ma sono segnali che dimostrano che qualcosa sta cambiando.
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In meglio. Prendendo ad esempio la Pasqua appena passata: «Stando a dati assolutamente preliminari – spiega Albino Russo, direttore dell’ufficio studi di Coop Italia – le nostre vendite della settimana pasquale sono aumentate tra il 2 e il 3%». Una cosa totalmente sorprendente, a prima vista. «Si tratta di un dato che, se confermato, è positivo, anche se va letto alla luce delle molte variabili che si concentrano nelle rilevazioni di un’unica settimana». Poco per parlare di ripresa, anche perché i primi 4 mesi sono piatti. Ma è già qualcosa.
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Anche per Esselunga la Pasqua è andata bene. Ma anche perché c’è stato lo stesso fenomeno dello scorso anno: gli acquisti pasquali si sono raggruppati all’ultimo minuto. Segno – è la spiegazione – che non c’è una programmazione. La Coldiretti evidenzia che gli italiani che ad aprile sono andati in vacanza sono aumentati del 5% rispetto all’anno scorso: sono partiti in 15 milioni