La pressione fiscale appare stabile e il rapporto che vige tra deficit e Pil è in discesa, portandosi al miglior risultato dal 2007, ultimo anno prima della crisi economica.
Si evince da alcuni dei rilievi sui conti pubblici realizzati dall’Istat sul primo trimestre del 2015. Il rapporto tra deficit e Prodotto, tra gennaio e marzo, è risultato pari al 5,6%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (quando era al 6,0%). Rilevando questo dato, l’Istituto spiega che si tratta del valore più basso dal primo trimestre del 2007 (in base a confronti tendenziali, gli unici che si possono fare).
Tra i benefici della prima parte dell’anno c’è stata senza dubbio la diminuzione degli spread, dovuta all’azione della Bce di Mario Draghi, che ora è messa a repentaglio dal caos sulla Grecia. Il Belpaese, nel primo trimestre, è riuscito a giovare di una riduzione del 14% su base annua, ovvero di 2 miliardi e 370 milioni di euro, della spesa per interessi passivi. Come ricostruisce oggiRepubblica in edicola, citando uno studio del Cer, il rialzo dei tassi (i Btp decennali nell’ultima asta sono andati al 2,35% contro l’1,34% registrato solo ad aprile), potrebbe mettere a repentaglio circa 2 miliardi di risparmi sugli interessi.
La tabella connessa al comunicato Istat mostra anche come si siano sacrificati gli investimenti fissi lordi, che hanno fatto segnare un calo del 9% rispetto all’anno scorso e sono ormai limitati a 8 miliardi. Sempre nella parte delle uscite, restano tutto sommato stabili i redditi da lavoro dipendente (-0,5%) e i consumi intermedi (-0,2%), ma salgono le prestazioni sociali in denaro (+2,7%). Le uscite correnti, al netto degli interessi, salgono dell’1,2%, mentre se si include il beneficio del calo degli spread si ha una diminuzione dello 0,3%.
Durante i primi tre mesi dell’anno, le uscite totali sono diminuite, in termini tendenziali, dello 0,7%, soprattutto per il calo (-7,4%) di quelle in conto capitale. L’incidenza sul Pil è stata pari al 48,5%, in riduzione rispetto al 49% del primo trimestre 2014. Le entrate totali sono aumentate dello 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2014, grazie all’incremento dello 0,2% delle entrate correnti.