L’Istituto di Previdenza Nazionale ha pubblicato la Circolare n 119 del 2013 con la quale dà le disposizioni per l’accesso al prepensionamento in caso di aziende con più di 15 dipendenti con eccedenza di lavoratori.
L’opportunità, prevista dalla Legge Fornero, prevede che in caso di personale in eccesso, i lavoratori che si trovano a meno di quattro anni dal raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato o di vecchiaia, possano accedere allo stesso trattamento economico che spetterebbe loro sulla base delle regole vigenti per l’accesso alla pensione.
► I requisiti retributivi e anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2013
La Legge Fornero prevede che sia l’azienda a farsi carico della prestazione finanziaria e dei contributi figurativi fino al raggiungimento del diritto al pensionamento per il lavoratore. Da quel momento sarà l’Inps a farsi carico del pagamento della pensione.
Con la circolare 110 l’Inps ha chiarito il procedimento per il prepensionamento del personale in eccedenza per le aziende con più di 15 dipendenti.
In primo luogo, per poter usufruire della pensione anticipata, l’azienda ne deve far richiesta all’Inps, dimostrando di aver già stipulato un accordo sindacale con i dettagli dell’operazione. Grazie all’indicazione del numero dei lavoratori coinvolti, l’Inps potrà definire l’importo della fideiussione che garantisce all’Istituto che l’azienda potrà farsi carico dell’impegno preso verso i lavoratori che vengono mandati in pensione.
L’ammontare dei contributi figurativi a carico del datore di lavoro sono determinati in base alle modalità di calcolo dell’Aspi, in base alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali percepita nel corso degli ultimi due anni, alla quale viene applicata l’aliquota prevista dal fondo previdenziale di appartenenza.
L’accordo tra l’azienda e i sindacati prevede anche la possibilità di includere il piano di pensionamento anticipato i lavoratori ai quali manca più di un anno per il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
► Guida all’Aspi – Quando non si ha più diritto alla contribuzione
Il calcolo della pensione che spetta al lavoratore eccedente è fatto in base alla data di accesso, senza considerare la contribuzione figurativa versata in futuro dal datore di lavoro. Solo quando il lavoratore avrà raggiunto i requisiti per l’accesso alla pensione, questa sarà nuovamente calcolata sulla base delle condizioni e della normativa in vigore al momento del pensionamento.
La pensione anticipata corrisposta dall’azienda ai lavoratori che vengono mandati in pensione per eccesso di personale non è soggetta a perequazione e non è reversibile. In caso di decesso del lavoratore sarà erogata dall’Inps la relativa prestazione indiretta.
► Che cos’è la pensione ai superstiti
La prestazione pensionistica erogata in caso di pensionamento anticipato per i lavoratori in eccedenza è cumulabile con eventuali redditi da lavoro dipendente o autonomo, quindi non ci saranno riduzioni in caso di rioccupazione del lavoratore.
In caso di decesso del dipendente infatti l’Inps (e non più la società) erogherà ai familiari aventi diritto la prestazione indiretta