Non è ancora ufficiale che l’Europa decida di chiudere la procedura di infrazione contro l’Italia per deficit eccessivo che arriva la notizia che ci sono, sempre in sede europea, ben altre 98 procedure aperte contro l’Italia che potrebbero costare ai cittadini oltre 100 milioni di euro.
Le procedure in questione, delle quali ha dato notizia ministro per gli Affari europei Moavero, riguardano il mancato rispetto dell’Italia delle direttive europee riguardanti le discariche che si suddividono in ambiente (31), fiscalità (11), lavoro e affari sociali (7), appalti (7) e trasporti (5).
Se l’UE decidesse di provvedere come da legislazione, all’Italia potrebbe arrivare una multa da parte della Corte di Giustizia di 61,5 milioni e una penalità semestrale, in caso di ritardo nell’adempimento della messa in opera dei controlli, di 46 milioni di euro. 100 milioni di euro circa che ricadrebbero sui cittadini.
La colpa di queste nuove procedure di infrazione è da far ricadere, secondo il Ministro, tra esecutivo e Parlamento:
L’esecutivo spesso ritarda le attuazioni, mentre il Parlamento ritarda il recepimento delle direttive. Le attuali infrazioni riguardano per lo più il settore ambiente: sono 31 delle quali 28 ricadono sotto la competenza specifica del ministro. Le difficoltà di adempimento chiamano in causa anche regioni ed enti locali” visto che una ventina di infrazioni riguardano queste realtà.
I ministeri sui quali ricadrebbero la maggior parte delle responsabilità sono quello dell’Ambiente, dell’Economia, dello Sviluppo, dei Trasporti, del Lavoro e della Salute.