Scende dello 0,3 % l’Inflazione nell’area dell’Euro, ma il miglioramento non coinvolge l’Italia che rimane in deflazione. Le stime diffuse da Eurostat sono in linea con le previsioni.
Il nostro Paese è ancora in difficoltà. Stando all’Istat, l’indice nazionale dei prezzi di consumo ha toccato il -0,1%. La flessione è dovuta, in primo luogo, ad una progressiva riduzione del trend dei prezzi riguardanti i beni energetici non regolamentati nonché alla riduzione dell’ampiezza del calo dei prezzi degli alimentari che non sono lavorati.
Per quanto riguarda il trend delle altre tipologie di prodotto, tutto è rimasto invariato in confronto ad agosto.
I prezzi dei beni sono diminuiti dello 0,6% rispetto a settembre dello scorso anno. Stessa percentuale per il tasso di aumento dei prezzi dei servizi.
Sono state rilevate, inoltre, diminuzioni rispetto al mese precedente dei prezzi solo per tre settori: Trasporti, Ricreazione, spettacoli e cultura, Comunicazione. I cali sono congiunturali, dovuti cioè a motivazioni stagionali.
Aumenti su base mensile invece per i prezzi inerenti ai Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,8%), anch’essi influenzati da fattori di natura stagionale, e per i prezzi dell’Istruzione (+0,6%), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,2%), dell’Abbigliameno e calzature, dei Mobili, articoli e servizi per la casa e dei Servizi sanitari e spese per la salute (per tutti +0,1%).
I prezzi delle rimanenti divisioni di spesa rimangono gli stessi di agosto 2014. Rispetto a settembre 2013, i maggiori tassi di crescita si registrano per Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,9%) e Istruzione (+0,8%); quelli più contenuti per Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi sanitari e spese per la salute (per entrambe +0,2%).
I prezzi delle Comunicazioni appaiono in marcata flessione (-8,2%) così come sono in diminuzione i prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,2%) e quelli dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,1%).