Ci sono rami assicurativi che nemmeno in Italia decorano e non perché non ce ne sia bisogno ma soltanto per un’innata diffidenza verso prodotti che non sono legati alla quotidianità. Per esempio, quando si parla di assicurazioni viaggio, l’Italia è tra le nazioni “peggiori” dello spazio europeo. A chi piace e a chi non piace mettersi al sicuro durante un viaggio? Ha provato a rispondere a questa domanda uno studio della società Finaccord intitolato “Travel Insurance and Assistance in Europe” che ha analizzato il mercato dell’assicurazione e assistenza viaggio in venti paesi europei.
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I dati sono riferiti al 2014, anno in cui il valore del mercato dell’area prese area presa in esame si è attestato a 3 miliardi e 86 milioni di euro in termini di premi pagati. Da qui al 2018 si stima che si raggiungeranno i 4 miliardi e 54 milioni di euro.
A livello geografico, a spendere di più per l’assicurazione viaggio sono i cittadini del Regno Unito che nel 2014 hanno versato più del doppio dei premi pagati dai tedeschi. Una situazione che si è venuta a creare grazie al fatto che il Regno Unito ha visto crescere sia la sua popolazione che il numero dei cittadini che viaggino all’estero e vogliono assicurarsi per le trasferte.
Anche se il termine di paragone è la Germania, bisogna considerare che il prezzo medio della polizza viaggio tedesca è più basso di un terzo rispetto a quella inglese. Ad un prezzo più basso corrisponde anche una copertura dei rischi più ridotta rispetto alle polizze inglesi.
In generale:
- Polonia, Norvegia, Romania e Turchia sono i paesi che sono cresciuti più rapidamente tra il 2010 e il 2014
- tra i cittadini europei che hanno speso meno per assicurarsi vi sono quelli residenti nella Repubblica Ceca, in Italia e nei Paesi Bassi.