Sembrava tutto fatto per Italiaonline, web company a capo di portali quali Libero e Virgilio in mano all’egiziano Naguib Sawiris. Il prossimo 14 ottobre avrebbe dovuto sbarcare in Piazza Affari, ma oggi è arrivata la comunicazione ufficiale mediante la quale il collocamento presso investitori istituzionali salta per via della forte volatilità dei mercati azionari del ‘Vecchio Continente’, delle difficili condizioni e delle performance fatte registrare dalle Ipo recenti. Italiaonline, dunque, sente di non poter essere “apprezzata” in questo momento storico. In altri termini, dopo aver condotto una serie di sondaggi di concerto con Lazard Advisor, Barclays e Banca Imi, l’azienda ha realizzato che le valutazioni attese dal suo posizionamento in Borsa non trovavano immediato riscontro sul mercato.
Il momento storico che i mercati attraversano, nello specifico, non sarebbe ideale per provvedere all’Ipo di vendita e sottoscrizione finalizzato alla quotazione in Borsa.
L’offerta pubblica avrebbe dovuto concludersi domani, con azioni vendute tra i cinque e sei euro e lo sbarco ufficiale a piazza affari sarebbe dovuto avvenire tra sette giorni. Il passo indietro di Italiaonline si unisce a quelli di luglio scorso di Rottapharm e Sisal ma stando a quanto si legge nel comunicato non influenza minimamente i piani di espansione del gruppo, che può contare ancora sul supporto del proprio azionista di riferimento. Italiaonline, dunque, “continuerà nel percorso di crescita intrapreso, che prevede lo sviluppo sia per crescita organica che per linee esterne”.
Il Ceo Antonio Converti, ha spiegato che la azienda è caratterizzata da una storia di sviluppo. Con l’acquisizione di Matrix e la successiva fusione ha dimostrato di saper crescere celermente e in maniera sostenibile: “Oggi siamo un gruppo in crescita sia in termini di ricavi che in termini di marginalità e di generazione di cassa”. Nel primo semestre Italiaonline ha prodotto infatti guadagni per 47,6 milioni con un Ebitda margine del 32,7%.