Dall’Ocse arriva un’altra brutta notizia per l’Italia, e non ce n’era certo bisogno. L’Italia si aggiudica così un altro record negativo: è l’unico dei paesi del G7 che non si è ancora lasciato alle spalle la crisi economica, anzi, la recessione che ci attanaglia sarà presente almeno fino a giugno 2013.
► Secondo l’OCSE cresce il costo del lavoro
Sono i dati riferiti al Pil del paese analizzati dall’organizzazione parigina a far giungere a questa conclusione: dopo che il Pil è nuovamente calato del 3,7% nel quarto trimestre del 2012, nel primo trimestre del 2013 si dovrebbe vedere ancora una discesa, anche se meno pesante, sarà infatti di circa l’1,6%, situazione che perdurerà anche nel trimestre successivo, quando il Pil avrà un ulteriore calo dell’1%.
Ed è proprio questo ultimo dato che pone l’Italia in una condizione unica di recessione, cosa che non accadde agli altri paesi annoverati fra i Grandi 7. Le stime dell’Ocse sono in linea con quelle dell’Istat, che ha previsto l’inizio della ripresa a partire dalla fine del 2013 o all’inizio del 2014.
► Secondo l’Ocse è stato raggiunto un nuovo record della disoccupazione
Secondo Bankitalia, però, le stime fatte sulla crescita del Pli per il 2014, pari all’1,3%, sono piuttosto ottimiste e l’incertezza dei mercati internazionali, alla quale in Italia sdi aggiunge anche l’annoso problema dell’occupazione, potrebbe giocare a sfavore e ridurre la crescita prevista di almeno mezzo punto percentuale.