L’anno scorso è stato l’anno delle imposte, molto spesso associate all’esecutivo montiano. Benché i consumatori e i cittadini non abbiano gradito la reintroduzione dell’IMU e l’incremento di alcune imposte, è anche vero che a conti fatti, qualcosa di buono è arrivato anche in uno scenario di crisi.
Rispetto al 2012, infatti, le misure correttive delle imposte, in essere o reintrodotte ad hoc, hanno determinato un bilancio in crescita per l’Agenzia delle Entrate. Si tratta soprattutto di introiti legati alle imposte dirette. In tutto sono stati “incassati” 21 miliardi in più dell’anno precedente. In linea di massima si nota anche una diminuzione dei “proventi” che derivano dagli incassi legati al gioco. Il Lotto, ad esempio, ha chiuso il 2008 con un -8,6 per cento.
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Le tasse sono in aumento e questo è un particolare innegabile, ma secondo i conti presentati dal Ministero del Tesoro, come di consueto, alla fine dell’anno, lo Stato ne ha tratto giovamento: si parla di 424 miliardi di euro che arrivano dalle tasse. Rispetto al 2011 è il 2,8 per cento in più.
L’IMU, in questo incremento delle entrate legate alle imposte, è stato determinante, ma è stato fondamentale anche l’aumento dell’IVA e delle accise. In assenza delle misure correttive che abbiamo indicato, ci sarebbe stata una flessione delle entrate pari al 2,5 per cento, legate al momento di crisi del paese.