In confronto alle difficoltà dei mesi scorsi, il Jobs Act approvato dal governo alla vigilia di Natale mette in evidenza il licenziamento collettivo per ragioni economiche.
In questo contesto la strada per l’indennizzo sarà di fatto l’unica perseguibile, anche quando sia dimostrato che non sono state rispettate le procedure o i criteri di scelta dei lavoratori interessati.
Il decreto legislativo sui contratti a tutele crescenti contempla anche altri aspetti rilevanti e ulteriori novità vengono dall’altro decreto (approvato in via provvisoria) che rivisita l’attuale assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) allargando le tutele ai collaboratori ed estendendola fino a 24 mesi. Non rimane, dunque, che comprendere le tempistiche per l’attivazione dei provvedimenti. Gli esperti hanno riflettuto su queste opzioni, considerando una serie di fattori per l’avvio delle nuove norme all’attenzione degli italiani:
Le nuove regole non saranno immediatamente operative. Infatti il decreto sulle tutele crescenti è stato approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare. Anche se il disegno di legge del Jobs Act ha previsto procedure veloci e semplificate, servirà comunque un passaggio in Parlamento sia per accertare la neutralità dal punto di vista finanziario, sia nel merito presso le commissioni competenti. Questi pareri dovranno essere forniti entro trenta giorni dall’invio da parte del governo dello schema di decreto legislativo, invio che presumibilmente avverrà nelle prossime ore. I pareri non sono comunque vincolanti e se le Camere non provvederanno entro i tempi previsti il governo potrà comunque procedere all’emanazione definitiva. Dunque presumibilmente si arriverà alla seconda metà di gennaio: il decreto legislativo entrerà comunque in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta ufficiale.