Sicuramente la situazione post elettorale italiana tiene con il fiato sospeso gli investitori ma è pur vero che tutta la condizione dell’Europa impensierisce l’economia internazionale. Sull’argomento, di recente, è tornato Paul Krugman, l’economista tedesco che prova ad interpretare il Vecchio Continente, toccando diversi argomenti.
►Goldman Sachs è innamorata di Grillo
Krugman parla della guerra valutaria che si sta scatenando contro l’euro, anche se tutti negano la battaglia ed illustra il marcio che c’è nell’idea di austerity portata avanti da tantissimi paesi del Vecchio Continente. Insomma ce n’è per tutti e soprattutto per il vicepresidente della Commissione Europea Olli Rehn che secondo Krugman ha causato molti danni indicando all’Europa la sola via dell’austerità. L’austerity, infatti, ha soffocato la ripresa economica dell’UE e non ha fatto altro che acuire la crisi. Un quadro d’insieme molto duro.
►Krugman sulla contrazione americana
Riguardo la guerra valutaria, il premio Nobel americano ribadisce che rappresenta un vantaggio per tutte le economie perchè, come è già successo negli anni Trenta, instilla una dose di libertà nell’espansione monetaria del paese. Ora, come hanno fatto già il Giappone, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, anche la BCE dovrebbe svalutare l’Euro e riportarlo ai livelli di competitività del passato.
Ogni stato, poi, spiega Krugman, dovrebbe combattere contro l’austerity che deprime l’economia. Il voto italiano, dice l’economista americano, è proprio un voto anti-austerity che in tal senso deve essere tenuto in grande considerazione.