La banconota da 500 euro, il taglio più alto previsto per la moneta unica europea, potrebbe avere le ore contate. Pochi giorni fa, il board della BCE ha votato per la sua abolizione, ritenendo che il suo utilizzo sarebbe essenzialmente legato a scopi criminali.
Una volta erogata e messa in circolazione, secondo i funzionari dell’istituto, di questa banconota non si ha traccia, a dimostrazione che entrerebbe in possesso di poche mani e per fini illeciti. Da qui, l’appello del consiglio a ritirarla dal mercato.
Tuttavia le polemiche sul taglio da 500 euro vanno avanti da anni. Già nel 2011, l’Unità di informazione finanziaria lo considerava a rischio per finalità di riciclaggio, terrorismo ed evasione fiscale. L’anno precedente, la polizia inglese arrivò a stimare al 90% il suo uso per scopi criminali, tanto che impose alle banche e agli uffici di cambio nel Regno Unito di accettare le banconote viola.
Di contro, la Direzione Banconote della BCE smentiva pochi mesi fa che i 500 euro possano essere utilizzati in misura massiccia dagli ambienti criminali, sostenendo che ben l’85% di questi servirebbe come riserva di valore, specie all’estero, mentre solamente il 15% per effettuare transazioni e solo una parte di queste sarebbe di natura illecita.
Non favorevole all’abolizione è la Bundesbank, con il governatore tedesco Jens Weidmann a spiegare che se ciò accadesse, i cittadini potrebbero perdere fiducia nella moneta unica. La banca centrale tedesca, in pratica, si chiede il perché gli europei dovrebbero avere fiducia nelle altre banconote, se il taglio più grosso venisse dichiarato fuori corso per la sua presunta natura criminale.