La Banca Centrale Europea è pronta a dotarsi anche di armi non convenzionali per combattere il rischio della deflazione. L’Istituto di Francoforte, del resto non è nuovo a provvedimenti di politica monetaria più che accomodanti, ma questa volta la direzione della banca sembra pronta a disporre anche di strumenti del tutto nuovi.
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Dopo aver effettuato alcuni giorni fa un ulteriore taglio del costo del denaro, passando da un tasso dello 0,5 per cento ad un tasso dello 0,25 per cento, che ha fatto registrare un altro minimo storico, ora la Banca Centrale Europea sembra essere disposta anche a partorire nuove misure per combattere il rischio della deflazione che sembra affacciarsi in Europa.
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Secondo le previsioni dell’Istituto di Francoforte, infatti, nei prossimi mesi i prezzi dei beni di consumo non scenderanno sotto lo zero, ma neanche subiranno importanti incrementi e questa situazione si manterrà ancora a lungo. Di conseguenza, ora, la Banca Centrale Europea, in base a quanto annunciato dal capo del Dipartimento economia dell’Eurotower, Peter Praet, pensa di intervenire attraverso un ulteriore taglio del costo del denaro, l’introduzione di tassi negativi sui depositi e un possibile programma di quantitative easing come quello portato avanti dalla FED, la banca centrale americana già da diversi mesi.
Anche lo stesso Draghi, del resto, aveva annunciato l’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione pur di sostenere l’economia europea. E’ possibile, quindi, un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse in futuro, il calcolo di interessi negativi per le banche che depositano troppo a lungo presso l’Istituto e un grande programma di acquisti di titoli di Stato.