La BCE ha subito numerose pressioni da parte delle altre banche centrali e alla fine ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di un ulteriore 0,25 per cento. Il tasso di riferimento è quindi passato dallo 0,75 per cento allo 0,50 per cento. Questa notizia è stata immediatamente recepita dagli investitori ed è stata interpretata come uno strumento di stimolo per il rilancio dell’economia e per dare sostegno alla crescita dei singoli paesi e del continente.
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Ma quanto e cosa cambia con questa scelta per i cittadini, ovvero cosa cambia per chi ha acceso un mutuo o avviato un prestito di qualsiasi tipo? Per quanto riguarda i mutui, il taglio dei tassi dello 0,25 per cento, influirà sicuramente sui mutui a tasso variabile indicizzati con questo tasso. Quindi, i cittadini che hanno scelto un mutuo a tasso variabile indicizzato BCE, inizieranno dalla prossima rata a risparmiare qualcosa. E il risparmio sarà tanto più alto quanto minore è lo spread applicato dalla banca.
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I mutui a tasso variabile indicizzati all’Euribor, invece, i vantaggi non sono evidenti, visto che l’indice ha comunque continuato a scendere in autonomia e questo vuol dire che il risparmio sarà minore.
Anche per i prestiti è calato il tasso e questo e i risparmi saranno evidenti.