La Commissione Europea ha presentato proprio in questi giorni il tradizionale rapporto annuale sulla competitività dell’Europa, scattando in particolare una fotografia dettagliata sul panorama dell’industria del Vecchio Continente. Dai dati rilevati dalla Commissione europea non si evincono, però, note positive. Il Prodotto Interno Lordo europeo, infatti, sta soffrendo in modo particolare del calo dell’industria e nel corso del 2012 il suo valore si è attestato sul 15,2%, rimanendo ben lontano dall’obiettivo che la stessa Unione Europea si è posta per il 2020, ovvero quello di superare il 20% del valore.
> In rialzo la produzione industriale dell’Eurozona
Secondo il rapporto della Commissione Europea, quindi, l’Europa in questo momento appare decisamente meno competitiva degli Stati Uniti, ancora investita pesantemente dai rovesci della crisi economica. Solo pochi paesi europei,al momento, possono vantare nella produzione industriale livelli che rasentano quelli precedenti all’instaurarsi della crisi stessa, mentre la maggior parte di essi dimostra un livello decisamente inferiore.
> In calo la produzione industriale italiana a luglio 2013
Tra le nazioni che hanno subito in questi ultimi tempi pesanti cali dal punti di vista della produzione industriale vi è sicuramente l’Italia, che oggi si attesta su livelli decisamente inferiori a quelli del 2008, seguita da Finlandia, Grecia, Spagna e Cipro. Per questo motivo, da Bruxelles arrivano una serie di rilievi riguardanti l’Italia, che agli occhi dell’Europa sembra essere entrata in una spirale di deindustrializzazione. Nei rilievi, infine, trovano posto i sette fattori che secondo Bruxelles incidono negativamente sulla competitività italiana, che spaziano dalla tassazione, alla mancanza di investimenti, alla carenza di start – up e di finanziamenti e al blocco dell’internazionalizzazione d’impresa.