Nel corso dell’ adunanza che si è svolta il 2 Maggio scorso la Corte dei Conti ha evidenziato una serie di valutazioni generali sull’ operato del governo tecnico presieduto da Mario Monti, e in particolare sulle misure prese da quell’ esecutivo nel corso dell’ ultimo quadrimestre del 2012.
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Le sue annotazioni sono, infatti, contenute all’ interno della Relazione sulla copertura delle leggi di spesa, che ha analizzato i provvedimenti contenuti all’ interno della legge Stabilità e del Dl Sviluppo.
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Secondo la Corte dei Conti, dunque, il governo Monti ha fatto un uso abbondante di misure quali il rinvio a provvedimenti di secondaria attuazione, l’ inserimento di emendamenti privi di relazione tecnica, l’ impiego improprio dei fondi di Tesoreria per coprire oneri di bilancio, nonché l’ utilizzo di coperture, come quelle derivanti dai proventi dei giochi e delle accise sugli idrocarburi, non troppo affidabili.
Nello specifico, inoltre, per quanto riguarda la legge di Stabilità per il 2013, l’ intero provvedimento è risultato essere, agli occhi della Corte, poco efficace, perché frammentata in una serie di precedenti o successivi decreti legge, eterogenea e priva di un respiro pluriennale.
Quanto al Decreto Sviluppo, infine, ne viene messa in luce la sua fondamentale disorganicità.