Il crimine alimentare è in grado di fatturare 15,4 miliardi ed investire ambiti complessi e articolati. I suoi interessi si sono rivolti, anche all’estero, nelle catene commerciali della grande distribuzione, nella ristorazione e nelle aree agro-turistiche, nella gestione dei circuiti illegali delle importazioni/esportazioni di prodotti agroalimentari sottratti alle indicazioni sull’origine e sulla tracciabilità, della macellazione e della panificazione clandestine, dello sfruttamento animale e del doping nelle corse dei cavalli.
Esso lucra anche sul ciclo dei rifiuti, non curandosi delle gravi conseguenze per la catena agroalimentare, per l’ambiente e la salute. E’ quanto si evince dalla denuncia del presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel partecipare al meeting internazionale “Contrastare il crimine alimentare, rafforzare la sicurezza alimentare – fighting food crime, enforcing food safety”, all’auditorium del Padiglione Italia dell’Expo di Milano 2015.
“Non solo la criminalità si appropria di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – sottolinea Moncalvo – compromette in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio made in Italy secondo il rapporto agromafie Coldiretti/Eurispes”.
L’Italia – precisa moncalvo – “può contare sul sistema di controlli più avanzato al mondo anche grazie all’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura che come coldiretti abbiamo voluto accompagnare con la promozione dell'”osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” con Giancarlo Caselli alla guida del Comitato scientifico della fondazione per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità”.