Era da qualche tempo che non si sentiva parlare dell’agenzia di rating Fitch e dell’Italia. Oggi, l’agenzia americana però è tornata a pronunciarsi sula situazione del paese e ha messo in guardia il Governo sulla crisi politica: se la questione non verrà risolta entro breve tempo, il rating del paese, ossia la credibilità del suo credito, potrebbe di nuovo crollare, con tutte le conseguenze che questo comporta sia all’interno del paese che a livello internazionale.
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Il problema è che, nonostante le rassicurazioni di Letta sulla fiducia che le camere saranno chiamate a pronunciare mercoledì, la situazione è molto delicata: Fitch non crede alle parole di Letta, o almeno preferisce aspettare i fatti prima di esultare, e quindi viene presa in considerazione anche l’ipotesi di una caduta del Governo, che abbasserebbe il valore del credito italiano ben oltre il punteggio BBB+ che attualmente si è meritato il paese.
La caduta del governo italiano, infatti, mettere a dura prova le possibilità dell’Italia di raggiungere gli obiettivi fiscali che si è prefissa, allontanando così anche la possibilità che l’Europa possa concedere ulteriori aiuti. Questo particolare passaggio della nota emessa dalla Fitch per avvertire il paese delle conseguenze alle quali va incontro evidenzia il fatto che a livello interazionale, nonostante i miglioramenti della situazione degli ultimi tempi, è ancora un paese a forte rischio di collasso:
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Se le turbolenze politiche impediranno la presentazione della legge di bilancio 2014 alla Commissione Europea entro il 15 ottobre o l’Italia non rispetterà i criteri del Patto di Stabilità, la disponibilità di sostegno Ue, legata alla condizionalità dei programmi Esm e Omt, sarà inoltre meno probabile, se richiesta.