La Ferrari alla conquista degli americani. Il valore dell’azienda di Maranello che si appresta a sbarcare a Wall Street potrebbe giungere a 11 miliardi di euro (12,4 miliardi di dollari).
La stima arriva dai colloqui che si stanno tenendo tra le banche e i possibili investitori, secondo i quali il valore indicativo starebbe oscillando in una banda che al minimo vede la soglia di poco meno di 10 miliardi di euro. Fca sta mettendo in vendita il 10% della sua quota: l’azione di Fiat Chrysler, anche in seguito a queste indiscrezioni, è in buon rialzo.
Le presentazioni agli investitori dovrebbero essere in programma per la prossima settimana, ma già prima del fine settimana potrebbe esser comunicato l’intervallo indicativo di prezzo. D’altra parte, ricorda l’agenzia Usa, lo stesso ceo Sergio Marchionne va dicendo da tempo che il modo giusto per valutare la Ferrari è quello di mettersi nell’ottica di trattare un’azienda del lusso, come Prada o Hermes, e non una casa automobilistica. Significa più che raddoppiare le stime, visto che le compagnie del lusso trattano a 20 volte gli utili operativi.
Per altro, il settore automobilistico sta inevitabilmente risentendo dello scandalo Volkswagen: da quando sono emerse le manipolazioni sulle emissioni dei diesel, lo scorso 18 settembre, l’indice Stoxx 600 su auto e componenti perde circa il 3%, ma ha recuperato il tracollo di fine settembre. Fca ha fatto eccezione, sospinta proprio dalle indiscrezioni sulla valutazione della compagnia che si appresta a quotare e vendere. Il Cavallino potrebbe essere valutato nell’ordine di 12 o 14 volte l’ebitda (margine operativo lordo) atteso per il 2015: l’anno scorso si era fermato a 693 milioni di euro, con un margine sulle vendite del 25%.