Alla fine di marzo sono stati chiusi i rubinetti per le famiglie in difficoltà che negli anni passati hanno acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa. Infatti, dal 31 marzo scorso non esiste più il Piano Famiglie che prevedeva la sospensione del pagamento delle rate del mutuo per i mutuatari che si trovassero in difficoltà, senza più un lavoro e con l’impossibilità di pagare anche le rate del mutuo.
►Scadono a marzo offerte e moratoria
La sospensione poteva essere attivata per 12 mesi e poi poteva essere prolungata per altri 6 mesi a patto che non fosse cambiata la situazione di crisi. Non basta. Le agevolazioni del Piano famiglie si univano al Fondo di solidarietà promulgato dal Ministero delle Finanze. Questa seconda soluzione era studiata ad hoc per i più giovani.
Peccato che il rifinanziamento del programma che doveva subentrare al Piano Famiglie sia slittato a data da destinarsi per i soliti problemi burocratici che ci sono nel nostro paese.
►Ipoteca, istruttoria e notaio nei contratti di mutuo
Alla fine dei conti, per capire l’importanza di questo cambiamento, è necessario indicare qualche numero. La prima cosa da sapere è che il Piano famiglie è stato usato da 90 mila nuclei famigliari ed ora, un quarto delle persone che hanno avuto accesso al fondo, non sono ancora nelle situazioni di poter pagare i debiti contratti con le banche.