Tre pagine di obiettivi di bilancio e consolidamento fiscale, per sbloccare i 7,2 miliardi di aiuti internazionali. Un enorme passo in avanti se si pensa che il precedente piano presentato dalla Grecia ai creditori internazionali (che non lo avevano visto di buon occhio), di pagine ne presentava 47.
La delegazione ellenica di stanza nella capitale belga per i lavori del Brussels Group ha recapitato alle controparti un nuovo set di obiettivi di bilancio pubblico; a questo documento, se ne accompagna un secondo che contiene la richiesta di ricevere circa 6,7 miliardi di euro dall’European Stability Mechanism (il fono salva-Stati) per ripagare i titoli detenuti dalla Banca centrale europea che andranno a scadenza tra giugno e luglio. Altri fondi potrebbero essere prelevati dall’European Financial Stability Facility (lo strumento di supporto finanziario ai Paesi in difficoltà, poi sostituito dall’Esm) per sostenere le casse pubbliche, attraverso la concessione alle banche elleniche di sottoscrivere debito pubblico a breve termine.
Sull’avanzo primario, la prima proposta ellenica aveva fissato livelli (0,6% nel 2015, 1,5% l’anno prossimo) su cui forse un compromesso è possibile. Lo stesso elenco predisposto dai creditori, infatti, aveva avvicinato la soglia dell’1% per l’anno in corso, ma la differenza tra spese ed entrate – al netto degli interessi sul debito – in rapporto al Pil, era rimasta elevata per gli anni a venire: 2% nel 2016, del 3% nel 2017 e 3,5% nel 2018. Nel precedente accordo, siglato con la vecchia Troika, l’avanzo primario doveva essere del 3% quest’anno e del 4,5% il prossimo, ma il governo di Syriza ha comunque giudicato una macelleria sociale anche l’ultima proposta Ue.
Dopo gli ultimi giorni di malumori nel fronte internazionale, espressi anche al G7 tedesco dove è stata compatta la pressione su Alexis Tsipras a fare di più, la delegazione greca ha richiesto un nuovo incontro per oggi con il Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. Tsipras dovrebbe portare la nuova proposta, domani, sul tavolo della cancelliera tedesca, Angela Merkel, e del presidente francese, François Hollande. Lo hanno riferito a Efe fonti del ministero delle Finanze greco, precisando che è improbabile che questa proposta venga prima sottoposta al Brussels Group, che riunisce i tecnici delle istituzioni internazionali creditrici di Atene (Ue, Bce e Fmi).