Manca l’ufficialità, che dovrebbe arrivare il 13 dicembre, ma un’ottima notizia c’è: i Ministri delle Finanze dell’Eurozona e l’Fmi hanno raggiunto un’intesa sul debito di Atene. L’accordo ontempla una serie di misure per aiutare la Grecia a ricondurre il debito verso livelli più accettabili e rivede totalmente le tappe secondo cui dovrà avvenire l’abbattimento: il debito pubblico dovrà essere al 124% (e non più al 120%) del prodotto interno lordo per il 2020, per poi diminuire, entro il 2022, drasticamente al 110%.
Un risultato fortemente auspicato, con il vertice che è durato oltre 13 ore: il negoziato, per il quale l’accordo sul debito rappresenta la prima parte, dovrebbe condurre, previa approvazione da parte di alcuni Parlamenti nazionali a cominciare da quello tedesco, all’esborso dei 31,5 miliardi che la Grecia attende dalla scorsa estate, che aumentano a 43,7 se si considerano gli altri finanziamenti previsti entro la fine dell’anno.
Ecco alcune delle reazioni all’accordo:
Esso è stato accolto con soddisfazione dal presidente del Consiglio greco Antonis Samaras:
“Tutto è andato bene. Tutti i greci insieme hanno lottato per questa decisione, e domani comincia un nuovo giorno per tutti noi”.
Mario Draghi, presidente Bce, descrive così il compromesso. Secondo il presidente questo accordo
“Rafforzerà la fiducia nella Grecia e nell’euro”.
Alquanto positiva anche la reazione del Fondo monetario internazionale (Fmi), espressa per bocca del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde:
“Le misure contribuiscono in modo sostanziale alla sostenibilità del debito greco aiuteranno a portare il rapporto debito-pil della Grecia su una traiettoria sostenibile e a facilitarne il graduale ritorno sul mercato”.