I mercati azionari nell’ultima giornata di contrattazioni dell’anno in corso chiudono in marginale rialzo anche se gli scambi sono stati pochi.
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Secondo il commento giornaliero ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr ” Cosi, quella che da molti è indicata come l’ultima giornata lavorativa dell’anno sui mercati (sulla base del concetto che il clima festivo renderà scarsamente significative quelle che ci separano da capodanno) si chiude con Wall Street che si accinge con ogni probabilità a segnare l’ennesima chiusura record, in un contesto di attività moderata. La liquidità in aumento a fronte di un universo investibile finito produce la cosiddetta “asset inflation”.
L’espansione del bilancio FED offre anche un supporto diretto all’equity. I tassi bassissimi permettono a corporate america di tagliare i costi, e di finanziarsi copiosi buyback azionari che influenzano direttamente i dividendi (che infatti sono ai massimi storici in rapporto al GDP). Non a caso, la business confidence delle aziende quotate, che hanno accesso ai mercati di capitali, ha recuperato assai di più di quella della piccola e media impresa US, che ristagna a livelli che in passato erano considerati coerenti con recessione economica.
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Si spiega in gran parte cosi, a mio modo di vedere, la multiple expansion che ha prodotto i 3/4 della performance di quest’anno, a fronte di una crescita degli utili che, specie nell’ultima parte del 2013, sta rallentando. E’ per questo motivo che Bernanke ha optato, a differenza delle occasioni precedenti, per un ritiro graduale dello stimolo straordinario, e ha voluto compensarlo con una guidance generosa. Ma, se le cose vanno secondo programma, a fine 2014 il programma sarà stato smantellato, i POMO settimanali spariti e questo supporto dovrà essere sostituito con altro, crescita o accelerazione dei profitti che sia. In ogni caso, la volatilità tornerà gradualmente, e gli investitori dovranno ricominciare a fare i conti con l’analisi macroeconomica, recentemente assai demodè”.