E’ ormai la quarta volta consecutiva che i Rettori delle università italiane lanciano l’ allarme al Governo sulle precarie condizioni economiche in cui versa la più alta fra le istituzioni della cultura nel nostro Paese: la metà degli Atenei italiani è oggi a rischio fallimento.
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La denuncia, questa volta, arriva dalla Crui, la Conferenza dei Rettori Italiani: a partire dal 2009, infatti, le risorse erogate dallo Stato alle università italiane sono diminuite dell’ 11%, tanto che oggi il Fondo di finanziamento ordinario è arrivato a disporre di soli 6,690 milioni per tutti gli atenei, cioè già il 4,6% rispetto al 2012.
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E nell’ anno in corso, sulla base dei limitati finanziamenti a disposizione, la situazione è divenuta pressoché insostenibile. Solo le spese relative al personale interno assorbono il 95% delle risorse erogate dallo Stato, dato che già oltrepassa il limite dell’ 82% imposto per legge e che non consente altri tipi di investimenti.
Nuovi tagli agli atenei significano, infatti, nuovi blocchi nella sostituzione del personale docente, a causa del blocco del turn – over, blocco che, a rigor di cronaca, sussiste già da sei anni.
Niente ricambio generazionale, dunque, niente ricerca e, quel che è peggio, niente diritto allo studio: per il 2014, infatti, non potranno più essere totalmente coperte neanche le borse di studio. I rettori chiedono dunque che il Governo si impegni in un piano di finanziamento e revisione triennale da almeno 150 milioni di euro.