Poundland azzecca la strategia di marketing vincente: pazienza e austerity.
Così, la catena di negozi britannica vendendo tutto a una sterlina massimo ha fatturato un miliardo di pound, ovvero un miliardo e 400 milioni di euro. Traduzione: in dodici mesi Poundland ha venduto un miliardo di prodotti da una sterlina ciascuno ottenendo un successo mai visto prima.
I discount stores, d’altronde, vanno forte. Nel Regno Unito sono in crescendo, soprattutto a seguito della grande crisi finanziaria di sette anni fa.
Lanciato 25 anni fa con un singolo negozietto in una cittadina di provincia inglese, Poundland ha oggi 600 punti vendita in tutta la Gran Bretagna, punta ad arrivare a 1000 nel prossimo futuro e ad espandersi all’estero, a cominciare dalla Spagna, uno dei paesi europei più colpiti dalla recessione, scrive stamane il Guardian. E’ inoltre in trattative per l’acquisizione di una più piccola catena di negozi a basso prezzo, 99p (che sta per 99 penny, cioè poco meno di una sterlina), che gli permetterebbe di aumentare di 250 negozi in un colpo solo il suo impero del discount. I prodotti più venduti da Poundland sono dvd, carta igienica, batterie, bastoncini igienici di cotone, latte, cioccolato, detersivo e caramelle.
A chi si domanda se la ripresa economica britannica, con il pil che cresce del 2,5 per cento e la disoccupazione ai minimi in Europa, causerà il declino dei negozi di questo tipo, Jim Mccarthy, amministratore delegato di Poundland, risponde citando l’esempio degli Stati Uniti, dove una catena di negozi analoghi, Dollar Tree, vende prodotti a 1 dollaro meno da molti più anni e senza che l’espasione dell’economia americana abbia frenato la tendenza al risparmio.