Nonostante gli sforzi compiuti dal governo per abbattere la pressione fiscale, e a causa delle manovre a cui andranno in cittadini italiani nei prossimi mesi, la pressione fiscale nel nostro paese sarà destinata a rimanere molto alta ancora per molto tempo.
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Secondo le ultime stime di Confcommercio, infatti, il peso delle tasse italiane inciderà sugli italiani ancora per il 44 per cento del PIL almeno fino al 2016. Lontani da un alleggerimento delle imposte, il peso fiscale negli anni che vanno dal 2013 al 2017 aumenterà in realtà di 80 miliardi di euro, portando a 770 miliardi e oltre il totale delle imposte tributarie e di quelle contributive.
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Le stime rilevate dallo studio di Confcommercio-Cer sono quindi relative ad una pressione fiscale che si attesterà al 44,2% nel 2014, al 44% nel 2015 e al 43,7% nel 2016. Inoltre, nei prossimi anni verrà ad aumentare anche la spesa pubblica, di altri 50 miliardi di euro.
Secondo le stime presentate dal governo all’interno della Legge di stabilità, la pressione fiscale dovrebbe scendere al 43,3 per cento entro il 2016. Negli anni appena trascorsi, invece, al pressione fiscale è stata al 44 per cento del PIL nel 2012 e al 44,3 per cento nel 2013.
Il presente fenomeno dell’aumento della pressione fiscale, tuttavia, secondo gli esperti della Confcommercio non potrà che deprimere ulteriormente le possibilità di ripresa economica espresse dalla nazione, così come si è già verificato in passato. Inoltre, secondo i rappresentanti dei commercianti, nella legge di Stabilità le risorse ottenute tramite maggiori entrate superano quelle ottenute tramite minori spese.