Sappiamo bene che mentre l’Italia è declassata dall’agenzia Fitch, in Europa, l’unico paese a vivere un momento di gloria, è la Germania che sembra essere pronta alla ripartenza dopo una leggera flessione del PIL. Il paese della Merkel ha anche intenzione di consolidare i risultati e si prepara alle riforme.
La riforma del Welfare è quella che sta capitalizzando l’attenzione dei media e della politica e presto sarà passata anche al vaglio dei mercati. La riforma in questione parte dalla riforma Hartz del mondo del lavoro che prende il nome dal membro del consiglio di amministrazione della Volkswagen, Peter Hartz.
►Germania contro la Banca Centrale Europea
Con questa riforma del mercato del lavoro il tasso di disoccupazione in Germania è diminuito e, in più, ha ripreso vigore il sistema complessivo del Welfare tedesco grazie alle concessioni statali di cui beneficiano i disoccupati. Non tutti i disoccupati, chiaramente, ma solo quelli che dimostrano di essere alla ricerca attiva di lavoro.
►Qualcuno dice che siamo più ricchi dei tedeschi
Le sovvenzioni vanno di pari passo con le sanzioni nel senso che viene decurtato l’assegno di disoccupazione, oppure viene sospeso nel momento in cui i disoccupati rifiutano le proposte lavorative che arrivano dallo stato. Nonostante le contestazioni, oggi, la riforma Hartz sembra essere molto utile anche per la flessibilità del panorama lavorativo, che consente a tanti disoccupati di “rientrare dalla finestra” nel mondo del lavoro, anche con lavori marginali che non richiedono una qualifica.