In Europa, a pochi giorni dall’ approvazione del progetto che prevede una vigilanza europea, appannaggio della Banca Centrale Europea – BCE, sulla futura Unione Bancaria, si discute di un tema strettamente connesso alla questione dell’ unificazione. Ma, come sempre accade, con diversi punti di vista
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In Europa si discute, cioè, in questi giorni, delle norme da applicare in caso di eventuali ristrutturazioni o fallimenti degli Istituti e dei meccanismi per il salvataggio, la ristrutturazione o la chiusura delle grandi banche. La Commissione europea starebbe infatti elaborando un piano di unificazione bancaria senza modificare i Trattati preesistenti, un piano che non include, dunque, anche l’ accentramento del meccanismo di risoluzione degli istituti.
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A favore di questo modello di intervento si è quindi dichiarato il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, che ha sostenuto la necessità di creare «una rete di Autorità nazionali», fino a che non saranno decise le necessarie modifiche dei Trattati, proponendo di gestire come in due fasi il problema della risoluzione delle banche.
Di parere opposto, invece, sulla questione si è mostrata la Banca Centrale Europea, il cui membro del comitato esecutivo Joerg Asmussen ha sostenuto l’ inapplicabilità dell’ approccio in due tempi in vista di una vera unificazione.