Come abbiamo avuto modo di sottolineare anche in una serie di post pubblicati in precedenza, lo Stato aveva concesso ai gestori delle slot machine illegalmente non collegate con i monopoli di Stato negli anni passati, la possibilità di aderire ad una sanatoria gestita dalla Corte dei Conti, che nell’ultimo periodo era stata arricchita anche da uno sconto, di circa l’80% del valore iniziale della sanzione, per chi avesse pagato subito.
> I gestori delle slot machine chiedono di aderire alla sanatoria
Ma a quanto pare, dopo prime entusiaste adesione la sanatoria non ha dato i risultati sperati e solo sei gestori di slot machine illegali – accusati del distacco dalla rete Sogei tra il 2004 e il 2007 – hanno aderito alla agevolazione. A conti fatti, quindi, lo Stato da questo provvedimento non ha ancora incassato quanto sperato.
> La multa per i titolari delle slot machine irregolari si abbassa di 100 milioni di euro
Il gettito stimato dal governo per questa operazione era infatti stato di 500 milioni di euro, ma al momento il totale raccolto è stato di soli 235 milioni di euro. Dalla sanatoria relativa alla questione delle slot machine dovevano infatti arrivare anche i proventi per coprire la cancellazione della prima rata dell’IMU.
Il provvedimento era stato infatti inserito nel Decreto IMU come fonte per il reperimento delle risorse. Ma il termine per la presentazione della richiesta di adesione alla sanatoria con lo sconto del 20% è scaduto il 4 Novembre, con l’adesione di Cogetech, Sisal, Gamenet, Snai, Cirsa e Gtech.
Restano fuori dai giochi, o meglio dalla sanatoria le società da cui ci si aspettava una buona fetta del gettito: Bplus, Hbg, Gmatica e Codere.