Quale sarà la casa della nuova Fiat che convive con la Chrysler? Italia o Stati Uniti? Le parole di Marchionne la definiscono come la vera questione da capire. Qualcosa in più se ne saprà dopo il 29 gennaio, data in cui è in programma il consiglio di amministrazione del Lingotto.
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A Detroit, l’amministratore delegato di Fiat e di Chrysler Sergio Marchionne in una intervista alla radio per la trasmissione WJR ha parlato del domicilio legale ed ha affermato: “è una questione difficile, con molte implicazioni emotive ad essa associate. Fiat ha 115 anni e Chrysler quasi 90. Quando hai società così longeve bisogna mettere insieme storie, eredità e costumi diversi”.
Il manager italo-canadese non sembra sbilanciarsi, ma ha anche detto che negli Stati Uniti è più facile muoversi è “oltre il 50% delle vendite combinate sono originate qui. C’è tanta liquidità per finanziare quello che stiamo cercando di fare”.
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I nomi Fiat e Chrysler sopravviveranno perché importanti, ma la scelta della sede, a sentire Marchionne, sembra orientata verso gli Stati Uniti. Poi ha confermato che il personale della Chrysler che sta ad Auburn Hills sarà confermato e che i marchi americani rimarranno come sono.
Sulle critiche di Landini che la famiglia Agnelli non si impegna a mantenere la presenza in Italia, Marchionne ha detto: “La questione degli investimenti è falsa. Abbiamo speso miliardi di investimenti in Italia. Abbiamo iniziato a guardare a tutta la struttura finanziaria sia di Fiat sia di Chrysler. Ora cerchiamo di vedere come sfruttare le opportunità disponibili sul mercato che è estremamente liquido e le capacità di Chrysler di finanziarsi e autofinanziarsi. Speriamo che per quando ci rivediamo per il piano di maggio avremo le idee più chiare su come finanziare tutta la baracca”.